Il grande filosofo tedesco G.W.F. Hegel scrisse: “Ho visto l’Imperatore, quest’anima del mondo, uscire dalla città per andare in ricognizione. È una sensazione meravigliosa vedere un tale individuo che qui, concentrato in un punto, seduto su un cavallo, si irradia sul mondo e lo domina”.
Si riferiva a Napoleone, imperatore dei francesi che nei primi anni dell’Ottocento stava conquistando l’Europa. Con oltre venti anni di campagne militari, Napoleone si era distinto come uno dei più grandi strateghi della storia. Lo storico Evgenij Tàrle lo definisce “l’incomparabile maestro dell’arte della guerra” e “il più grande dei grandi”.
Grazie alle sue vittorie militari e alle sue fini strategie diplomatiche, Bonaparte era riuscito a conquistare buona parte del Vecchio Continente, instaurando molti nuovi regni guidati dai suoi fedelissimi.
Abile stratega, ma anche grandissimo giocatore, appassionato di carte al punto tale da promuovere il gioco persino dall’alto del suo ruolo istituzionale. Pare che esercitasse grandissimo fascino, tanto da conquistare donne provenienti da ogni dove e di ogni estrazione sociale.
La sua carica riformatrice ha sconvolto e mutato profondamente l’Europa tutta, lasciando tantissime tracce, di ogni tipo, apportando significativi cambiamenti al tessuto sociale, culturale, urbano e legislativo di tutto il Vecchio Continente.
Oggi è possibile visitare molti dei luoghi che mantengono viva la sua memoria. Nel 2013 è stato addirittura lanciato il progetto “Bonesprit. Bonaparte e il suo spirito” con l’intento di “illuminare le tracce che il grande corso e gli esponenti della sua famiglia hanno lasciato lungo il loro cammino”, di valorizzare quindi tutto l’importante patrimonio napoleonico che si trova ancora oggi in Corsica, in Sardegna, in Liguria e in Toscana.
1Ajaccio
Ajaccio, la città della Corsica dove Napoleone Bonaparte nacque, è oggi una rinomata meta del turismo balneare. Qui è ancora possibile visitare la casa natale dell’Imperatore, oggi diventata un vero e proprio museo.
Non solo, ma nel centro della piazza della città è possibile ammirare una grande statua a lui dedicata da Napoleone III. Tanti sono i segni lasciati dalla famiglia napoleonica per tutta la città.
2L’isola d’Elba
Restando sul mare non si può non pensare all’Isola d’Elba, luogo meraviglioso, scelto non a caso come luogo d’esilio per l’imperatore dei Francesi. Sull’isola è possibile visitare la Villa di San Martino e la Villa dei Mulini, oggi Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell’ Isola d’Elba.
La Villa dei Mulini, costruita da Gian Gastone dei Medici era un edificio di dimensioni modeste, che Napoleone modificò personalmente, trasferendovisi prima che i lavori fossero completati.
Si occupò in prima persona anche dell’arredamento, approfittando anche del fatto che una nave che trasportava l’arredamento destinato ad uno dei palazzi di Camillo Borghese si era rifugiata nel porto dell’isola a causa di una tempesta.
“Tutto questo non esce dalla famiglia!” esclamò Napoleone, riferendosi al fatto che principe Borghese era sposo di Paolina Bonaparte.
3Mont Saint Jean
Andando invece nel cuore del Continente, non si può non pensare a Waterloo, luogo in cui il 18 giugno 1815 venne combattuta una delle battaglie campali della modernità. A Mont-Saint-Jean (nei pressi di Waterloo) è stato ricostruito un parco storico in cui rivivere la disfatta francese ad opera dell’esercito britannico del Duca di Wellington e del prussiano Leberecht von Blucher.
Il sito conserva ancora degli edifici d’epoca come la Cappella Reale e l’ultimo Quartier Generale di Napoleone, ospita inoltre vari monumenti commemorativi e il Museo Wellington. Con una jeep è possibile raggiungere il campo di battaglia per visitarlo poi a piedi.
4Isola di Sant’Elena
Infine non si può che ricordare l’isola di Sant’Elena, luogo d’esilio ultimo per Bonaparte. La piccola isola, situata nell’Atlantico a 1.800 chilometri dalla costa africana è territorio britannico. “Non è un bel posto, avrei fatto meglio a restarmene in Egitto”, pare che mormorò Napoleone Bonaparte appena giunto sull’isola.
Qui visse per due mesi nel padiglione Briars, per essere trasferito poi a Longwood House, in una vecchia fattoria fatiscente infestata da topi e zanzare, esposta ad ogni tipo di intemperia. Oggi il luogo è visitabile ed è sotto la gestione del Ministero degli Affari Esteri francese.
L’edificio è ancora ammobiliato con gli arredi originali e grazie alla Fondazione Napoleone e più di 2.000 donatori da ogni parte del mondo è ancora possibile visitare la riproduzione esatta della stanza in cui diede “il mortal sospiro” Bonaparte, il 5 maggio del 1821.

