Al Maker Faire Roma oggi c’è stato un interessantissimo simposio tra Manuel dei Subsonica, Gianluca Marziani e condotto da Alex Braga e Andrea Lai. Il Maker Faire Rome è il più grande evento europeo per l’innovazione e la creatività e che nel 2020 è svolto in maniera virtuale causa emergenza sanitaria.
Oggi voglio condividere con voi sul mio blog questo scambio di opinioni e che ho trovato molto interessante, riflessivo e formativo per tutti noi.
Il punto di vista di Samuel e la sua esperienza come music maker
Samuel racconta che dopo il primo lockdown inizia la sua tournèe il 15 giugno svolgendo ben 25 concerti nell’estate 2020; in realtà è stata l’estate dove ha suonato di più ma in maniera differente con un numero di partecipanti fisso e schedate e che ovviamente devono stare sedute.
Abituato al concetto di fare concerti come “rito di assembramento” dove l’obiettivo è quello di scambiarsi l’umore, Samuel ha dovuto ripensare e reinventare tutto. L’obiettivo, come lui racconta, è stato ed è quello di trasformare un luogo dove le persone vanno a ballare ad un luogo per ascoltare.
Un nuovo paradigma di fare musica
Samuel dice che grazie a questo nuovo modo di fare musica e concerti oggi ha qualche freccia in più da utilizzare e che si è reinventato come artista. La musica ha messo in atto un cambiamento epocale: un cambio completo di modalità d’ascolto della musica. Magari non ce ne stiamo accorgendo ma che fra un pò di anni farà parte della storia della musica.
Con il nuovo disco dei Subsonica, Brigata Bianca, vuole raccontare cos’era la musica e cosa è oggi. I ragazzini di oggi non sanno chi sono i Pink Floyd o i Beatles, per esempio, ma è giusto ricordare cosa è successo prima.
Il punto di vista di Gianluca Marziani, curatore di arti visive
Gianluca Marziani durante il Maker Faire Roma 2020 parla di come la musica e le arti visive sono molto vicine: il dialogo di due texture che diventano lo stesso abito e lo stesso habitus.
La musica e le arti visive sono due linguaggi che mescolano le grammatiche e le sintassi. La filiera dell’arte e della musica sono stati stravolti in termini di concerti e mostre soprattutto ma non solo. Ora si sta ridisegnando il tutto con una volontà di collegarsi come risposta al Covid19.
Diciamo che sarebbe accaduto ugualmente ma che con l’emergenza sanitaria questo processo si è velocizzato. Invece di stare lì a distruggersi e a lamentarsi bisogna vivere questo momento in maniera differente e cogliere le opportunità che questo momento offre. Il vero patrimonio dell’Italia è la cultura ma alla fin fine viene messo sempre in secondo piano ed è accessibile solo alla classe sociale più ricca.
Strategia di uscita per combattere le emergenze
L’arte se prima ha rifiutato certi sistemi di digitalizzazione per difendere la propria natura, ora ha bisogno di implementare un approccio tecnologico innovativo. La musica d’altro canto sta cercando di più nel creare questi nuovi sistemi. Se c’è un’emergenza bisogna avere delle strategie di uscita grazie alle tecnologie.
Marziani è d’accordo con Samuel con il concetto di assembramento della musica ma se non si può per qualsiasi tipo di motivo, bisogna avere delle exit strategy di sistema. Essendo un linguaggio anche la musica deve avere altre sintassi!
I music maker al Maker Faire Roma
Questo scorcio del Maker Faire Roma 2020 con Samuel, Gianluca Marziani, Alex Braga e Andrea Lai è stato, almeno per me, un momento di riflessione su ciò che sta accadendo nel mondo della musica e delle arti visive. Vi invito a visitare il sito del Maker Faire perché ne vale davvero la pena.

