Un nuovo artista emergente per “I Love Italian Artists”: a tu per tu con Pietro Saino
1Ciao Pietro piacere di conoscerti e di averti nella rubrica dedicata agli artisti italiani I Love Italian Artist.
Ciao a tutti i lettori del blog, io mi chiamo Pietro Saino, vivo vicino Milano, ho 38 anni e faccio anche il cantautore. Ebbene si, è difficile da dire questa parola però ad ottobre è uscito effettivamente il mio album “Canzoni sovrappensiero”e, da poco, è uscito il mio secondo video che si chiama “Quattro stagioni al Rio” e spero che abbiate modo di ascoltare il pezzo e di vedere il video e che ovviamente piaccia alle persone e che comunque comunichi qualcosa.
2Com’è nata la tua passione per la musica
Io non penso alla musica come una disciplina a sé ma come veramente qualcosa che nasce insieme alla persona, penso insomma un pò insieme a tutti. Io personalmente, sin da piccolo, ho sempre cantato ma proprio per esigenza personale mia: i miei genitori si ricordano di me che canticchiavo da solo, che ripetevo dei brani. E’ sempre stato un modo per veicolare e per buttare fuori anche tante emozioni e tante sensazioni.
Mi accorgo che effettivamente, durante la giornata, magari ci sono delle frasi e dei concetti che io ripeto tra me e me, perché ogni tanto mi capita anche di parlare da solo, e queste piccole frasi mi viene assolutamente spontaneo ripeterle e cantilenarle con una certa ritmica; per cui è come se la musica già diventasse parte e le cose che penso diventino poi dei ritornelli.
3Parlaci del tuo album
L’album “Canzoni sovrappensiero” è uscito grazie alla Stanza Nascosta Records ed è formato da dieci canzoni più due pezzi strumentali; è un album davvero variegato e variopinto che utilizza diversi generi e li commistiona. Io credo fermamente che i generi non siano a compartimenti stagni ma che possano innervarsi di tante novità che possono essere utili a rendere più efficace un messaggio, un concetto, un’emozione che volevo esprimere. Io ci tengo moltissimo agli arrangiamenti e ci tengo tantissimo ai testi: credo che una canzone debba essere curata e coccolata in tutte le sue fasi produttive e spero di esserci riuscito. A voi sicuramente il giudizio.
4Il ricordo più bello del tuo percorso professionale
E’ appena iniziato quindi è difficile definirlo come tale. Io quando ripenso a questo album ripenso agli incontri e alle persone. Naturalmente c è una fase, che è stata quella di scavare dentro me stesso per cercare di venire a capo di alcuni pensieri e alcune emozioni che mi hanno toccato e renderle più universali possibili anche se partivano da un’esperienza particolare che era la mia. Quindi è stato un lavoro su me stesso sicuramente però il momento più bello è stato “dare vita”; mettere in condivisione con gli altri, con chi ha suonato nel pezzo, con chi ha arrangiato e anche con chi ha reso possibili i videoclip che sono stati tratti da questo album. L’incontro con le persone, il mettere in comune e il cercare di creare qualcosa insieme è sicuramente la cosa che mi è piaciuta di più e considero il valore aggiunto di tutta questa esperienza.
5Progetti nel cassetto
Portare queste canzoni che sono molto sfidanti, dal vivo in due soluzioni: una con un gruppo che si chiama “Il circo d’inerzia” con alcune tappe; ma ci sarà anche una formazione più piccola, saremo in tre, e porteremo il disco anche in una veste nuova, il tutto in una dimensione di racconto e ci saranno anche dei momenti di riflessione e dei piccoli momenti di spettacolo.