
Romanzo
Edizioni Hogwords
28 aprile 2017
Cartaceo, ebook e Kindle
269
La combattiva Irene vive con il marito, una gatta sorniona e una figlia già grande che, sul punto di andare a convivere col fidanzato, si trova a domandarsi con preoccupazione se la madre riuscirà a cavarsela senza di lei proprio adesso che ha tutti gli acciacchi della menopausa. Sarà dura. Irene preferisce, però, scherzarci su e con le amiche fonda un club per ritrovarsi e chiacchierare dei rispettivi problemi. Quando una di loro sparisce all’improvviso, Irene, spinta dal suo indomabile spirito di iniziativa, non può fare a meno di indagare.
Le amiche del ventaglio, il romanzo di Maria Concetta Distefano per la rubrica Inchiostro Italiano
Per la rubrica Inchiostro Italiano, uno spazio del mio blog dedicato agli autori italiani, oggi vi presento in questa video intervista Maria Concetta Distefano, l’autrice del romanzo “Le amiche del ventaglio”.
Ciao Maria Concetta, ti ringrazio per aver accettato il mio invito. Il tuo romanzo “Le amiche del ventaglio” rappresenta qualcosa di autobiografico o è semplice frutto della tua fantasia?
Se di solito si dice “ogni riferimento a persone cose o fatti è del tutto causale”, in questo caso potrei dire il contrario e che ogni riferimento a persone e fatti non è affatto casuale e questo mi è costato qualcosa in termini di amicizia con le vere amiche del ventaglio che si sono riconosciute nel libro e non hanno apprezzato alcuni tratti molto enfatizzati del loro carattere, alcune loro idiosincrasie, alcune loro paturne, che ho caricaturato, secondo loro, un po’ troppo calcando la mano. C’è da dire che alla fine però, dopo un anno, abbiamo riallacciato l’amicizia che è diventata ancora più forte perchè le vere amiche del ventaglio hanno capito che per esigenze di fiction e di scrittura ho dovuto per forza enfatizzare ed esagerare alcuni tratti delle loro carattere e del loro fisico.
Di cosa parla il tuo romanzo e perchè consigli di leggerlo?
Parla di sette amiche quasi tutte in età da ventaglio, cioè in età da caldane causa menopausa. In realtà le bacucche sono solo cinque, quelle in età menopausale; poi c’è un sesto personaggio, Ghita, quarantenne, e un personaggio assolutamente giovane, ventenne, che sarebbe la figlia della protagonista che entra nel romanzo con una voce tutta sua ed è l’occhio critico della situazione, quello più ironico e distaccato, quello che fa la tara a quello che la madre va man mano scrivendo delle sue amiche.
In realtà il romanzo è una sorta di meta romanzo, cioè un romanzo che parla di come si scrive un romanzo. Infatti Irene, il mio alter ego, è molto cosciente di star scrivendo un romanzo su di sè e sulle sue amiche; Laura, la figlia, vede i fogli che la madre va man mano scrivendo ogni sera all’atto del computer, li legge e si attacca dicendo la sua facendo appunto la tara su tutto ciò che la madre, perfida, va dicendo sulle sue amiche. Quindi lei praticamente è il punto di equilibrio, quella che mette le cose un pò apposto, perchè la madre sta viaggiando un pò troppo alla deriva.
Parla di amicizia, di donne che assieme fondano questo fan club, il club del ventaglio, e pensano che l’unione fa la forze e che assieme potranno superare ed affrontare gli ostacoli e i problemi che la vita sta loro mettendo di fronte proprio in quel momento. Parlo di tradimenti, di crisi finanziarie, di crisi economiche, di crisi esistenziali, di crisi lavorative. Quindi la prima parte del romanzo è una presentazione dei personaggi e dei loro problemi, mentre la seconda parte è un inno alla gioia, è un inno al fare e a sfangarsela in ogni modo.
Anche nel book trailer che abbiamo girato con altre amiche, perchè quelle vere non hanno gradito l’invito ad entrare anche nel video, la prima parte presenta delle amiche un po’ ammosciate, un po’ giù di morale, un po’ sciatte, mentre nella seconda parte del video, invece, hanno tutte una speranza perchè sono successe delle cose positive nell’intervallo che intercorre tra la prima cena e la seconda.
Cosa pensi dei nuovi strumenti di comunicazione nel settore dell’editoria? Pensi che questa rivoluzione digitale abbia e stia migliorando il settore? Sei per gli ebook o per il classico cartaceo o per entrambi?
Il libro è uscito prima come cartaceo e poi subito dopo come ebook. Se non si è pubblicati da una grossa casa editrice che permette una grossissima distribuzione, io credo che l’ebook sia la strada migliore per farsi conoscere, perchè il libro si promuova e auto promuova un po’ per conto proprio attraverso i social media, come sto facendo io in questo momento. Nulla togliendo al fascino, immortale, del cartaceo penso che l’ebook dia delle opportunità che il cartaceo non sempre può dare, senza considerare il fatto che l’ebook ha un costo molto inferiore a un libro cartaceo e quindi è alla portata di tutti. Quindi la lettura può arrivare a più persone, un libro, una poesia tutto ciò che è parola scritta e poi non inquina.
Cosa consigli a chi vuole diventare scrittore per professione o diletto? Qual è la ricetta segreta per pubblicare un libro che piace a se stessi ma anche agli altri?
Leggere, leggere, leggere tantissimo e di tutto: dai grandi classici alla narrativa contemporanea, dai dépliant pubblicitari alla carta stampata, giornali, giornali on line, riviste, riviste di settore. Io sono una lettrice onnivora e quindi non potrei vivere senza leggere e scrivere ma la lettura sicuramente è imprescindibile: non si può pretendere di scrivere se non si è mai letto. Quindi leggere è il primo comandamento.
Per quanto riguarda la ricetta posso risponderti dicedo che magari ne avessi una di successo perchè un libro possa piacere a sè stessi e agli altri! Innanzitutto penso che chi scrive un libro stia scrivendo qualcosa che leggerebbe. Credo che bisogna far passare anche il divertimento e non solo la fatica di ciò che si sta scrivendo, nell’inventare storie e nel creare empatia tra i personaggi così che il lettore possa essere risucchiato dentro le storie e vivere, assieme ai personaggi le vite che quei personaggi stanno vivendo in quel momento. E’ quasi annullare la differenza che c’è fra fiction e realtà almeno per quel periodo di tempo in cui si è a leggere quel libro. Quindi passione, empatia e divertimento.
Grazie Maria Concetta del tuo tempo trascorso con noi. Alla prossima intervista con il prossimo libro 🙂
Ringrazio tantissimo Tiffany Miller per avermi dato questa opportunità e spero di aver incuriosito qualche lettore e lettrice.