Cantautore e musicista emergente italiano: intervista a Roberto Acciaro
Dopo l’ultima intervista a Clyde, cantautore italiano emergente, per la rubrica I Love Italian Artist, oggi vi presento Roberto Acciaro. Roberto è un cantautore italiano e musicista ricco di talento e con un background d’esperienza musicale considerevole. Ho il piacere di inserirlo nella mia rubrica e di condividere con voi la sua musica e la sua storia.
Ciao Roberto, presentati ai nostri lettori e appassionati
Ciao a tutti, mi chiamo Roberto Acciaro ho 33 anni, sono sardo e sono un cantautore. Nella vita faccio il musicista in varie formazioni e in piano solo ovviamente. Accanto alla musica ho una laurea in economia, praticamente mai sfruttata in quanto per anni si può dire che facessi il musicista per professione e il tirocinante commercialista ed è la pura verità.
Com’è iniziata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce principalmente grazie a mio padre che è un grande appassionato di musica nonchè un poli strumentista. Di conseguenza ho sempre avuto sempre degli strumenti in giro per casa e ho sempre sentito della buona musica.
La seconda motivazione credo sia forse quella più intima ed è legata alla mia timidezza, al fatto che da adolescente fossi un ragazzo molto timido. Allo stesso tempo nutrivo la voglia di stare al centro dell’attenzione, quindi avevo un egocentrismo latente, tipico del musicista e dell’artista, e la musica mi ha permesso appunto di fare questo. Potevo stare in mezzo agli altri, potevo comunicare qualcosa agli altri senza però sentirmi ridicolo.
La scrittura, invece, è arrivata intorno ai 18-19 anni; anche quella è stata ed è una necessità di trasmettere, di esprimere, di comunicare qualcosa e continuo a pensare che la musica sia il mezzo più potente in assoluto per raggiungere questo obiettivo.
Hai prodotto un disco?

Sì, ho all’attivo un disco: “Il patrimonio di un Clochard” pubblicato e presentato il 2 luglio 2017 promosso dalla Stanza Nascosta Record, che è l’etichetta con la quale sono sotto contratto e interamente auto prodotto. Il disco contiene nove tracce una delle quali non è una mia composizione ma è un’opera di Enrico Riccardi.
Il disco è stato registrato a Tempio Pausania presso la Pass Production ed è stato suonato da musicisti locali con i quali collaboro, eccellenze dal mio punto di vista. Dal disco sono venuti due video nello specifico “Complici” e “Crema solare” che sono visionabili su Youtube; il disco è acquistabile in formato digitale su tutti gli store on line e si può ascoltare gratuitamente su Spotify oppure si può acquistare fisicamente facendo un bel viaggio in Sardegna.
Il ricordo più bello della tua carriera professionale?
E’ una domanda un pò cattiva perchè è come quando ti chiedono quale sia la tua canzone preferita. Per quanto riguarda la vita professionale quindi credo che dovrei riferirmi almeno a tre momenti distinti. Uno è la collaborazione con Enrico Riccardi e quindi stare a stretto contatto con un professionista di quel livello sicuramente ti segna e ti fa crescere tantissimo.
Poi ho un’esperienza che ricordo con molto piacere in Polonia; ho suonato a Bydgoszcz grazie al rettore dell’Università che mi sentì suonare in Sardegna in un hotel e mi invitò appunto per due concerti. La cosa bella che fui invitato con due accompagnatori, due miei amici, che furono spesati di tutto.
Un altro momento molto importante a livello professionale per me è stata l’esibizione con Amii Stewart per un evento privato e l’ho accompagnata al pianoforte. E’ stato bellissimo perchè lavorare con lei, mi ha insegnato una cosa fondamentale o meglio ha confermato l’idea che avevo in merito a un argomento: si parlava di spartiti e lei doveva cantare “You’re so beautiful” e io ovviamente lo preparai a spartito o comunque quanto più vicino all’originale perchè non volevo sfigurare. Una volta che io andai li, lei si rese conto che suonavo un pò ingessato e non ero proprio “libero”, così mi disse “Ma tu lo stai suonando da spartito?” e io risposi di sì. Lei mi consigliò di suonarlo come lo sentivo e che gli spartivi dicono bugie. In un certo senso ha ragione e io capii questo: una volta assimilata la progressione armonica e il brano in generale, devi renderlo tuo e suonarlo. Inoltre mi colpì l’umiltà di questa persona; una persona che comunque ha girato e gira tutto il mondo per esibirsi e, nonostante tutto, insistette per darmi un amano a trasportare il pianoforte elettrico in macchina. Ti rendi conto che più le persone sono dei mostri, sono dei talenti, dei professionisti e meno gli interessa fartelo notare perchè non hanno bisogno di dimostrati nulla.
Nel 2014 ho suonato per il matrimonio di Elisabetta Canalis, ho cantato in chiesa e ho suonato agli aperitivi con un sassofonista, un mio carissimo amico. Una grande soddisfazione perchè si trattava di un evento di notevole dimensione, di notevole importanza a livello mondano e mediatico che mi ha permesso di avere un ritorno in termini di immagine legato alla professione di cantante/pianista non tanto di cantautore ma di musicista in generale.
Progetti nel cassetto?
Io li definisco già sulla scrivania perchè ci stiamo muovendo per sviluppare il più possibile e il prima possibile. Il progetto che veramente è nel cassetto è il nuovo disco però è troppo presto per parlare di questo. Ma sulla scrivania abbiamo la presentazione del nuovo singolo che avverrà tra fine febbraio e i primi di marzo con annesso videoclip: è un brano che abbiamo presentato, in concerto con l’etichetta, alle selezioni di Sanremo 2018 che purtroppo non è andata bene ma comunque è stata una bellissima esperienza ed importante.
La parola d’ordine dell’altro progetto sulla scrivania è “live”: sto calendarizzando una serie di eventi per promuovere il disco e per farmi conoscere come cantautore perchè da una vita unisco le mie canzoni alle cover perchè per “vivere” e per fare il musicista, e soprattutto in Italia, devi fare molte cover, anche se a me non dispiace perchè ho trovato una formula che mi soddisfa.
Se vi è piaciuta questa intervista e la musica di Roberto Acciaro potete seguirlo su Facebook e sul suo canale Youtube. Che ne pensate?