Nell’ultimo periodo il Giappone rappresenta uno di quei Paesi in cui si vuole andare sempre più spesso. In effetti si tratta di un posto meraviglioso, in grado di offrire a tutti i visitatori un gran ventaglio di emozioni e sensazioni.
Le richieste da parte del Ministero degli Interni giapponese verso tutti gli italiani che vogliono recarsi nel Paese del Sol Levante non sono affatto alte, ma bisogna distinguere tra:
- Chi vuole andare in Giappone in vacanza, per massimo 90 giorni
- Chi vuole restare in Giappone per più di 3 mesi
A seconda della durata del soggiorno, infatti, occorrono documenti differenti.
Documenti per un soggiorno inferiore ai 90 giorni
In breve, per trascorrere un soggiorno in Giappone dalla durata inferiore ai 3 mesi bisogna avere solo:
- Il biglietto di ritorno
- Il passaporto in corso di validità
Per i soggiorni di questo genere non bisogna munirsi di alcun tipo di visto, ma bisogna possedere un passaporto in corso di validità.
Senza lo stesso non si può andare in Giappone e altresì è importante che sia valido non solo nel periodo della partenza, ma per tutta la durata del soggiorno nel Paese del Sol Levante.
Non si può, invece, andare in Giappone unicamente con la Carta d’Identità poiché viene ritenuta dalle Autorità giapponesi alla pari di un documento non ufficiale. Altresì, per poter entrare in Giappone la validità del passaporto presentato alle autorità deve essere di almeno 3 mesi.
Potrebbe essere necessario portare con sé anche una fotocopia del passaporto utile qualora quest’ultimo venisse smarrito.
Naturalmente bisogna portare con sé un biglietto di ritorno. Senza quest’ultimo non si avranno le conferme da fornire agli impiegati delle autorità della Dogana utile per confermare la propria volontà di tornare in Italia dopo aver svolto il relativo periodo di soggiorno. Oltre a tutto questo, al momento dell’arrivo in Giappone viene anche richiesto un numero di telefono di riferimento e persino l’indirizzo di casa. In questo caso basta fornire ai dipendenti della dogana i dati del proprio hotel in cui ci si ferma.
Infine, affinché si possa a tutti gli effetti accedere nei confini giapponesi bisogna dare il permesso agli impiegati di prendere anche le impronte digitali, oltre che le fotografie del volto. Un’altra cosa che le autorità locali potrebbero richiedere a tutti gli italiani che vogliono entrare nel Giappone sono i soldi. Difatti, gli impiegati di controllo della Dogana giapponese hanno diritto di richiedere all’interessato a entrare in Giappone di esibire i vari costi necessari alla permanenza nello Stato del Sol Levante. Va tenuto in considerazione che la disponibilità economica di una carta di credito non viene in alcun modo ritenuta una garanzia di sufficienza. Come se tutto ciò non bastasse, le autorità di controllo del Giappone possono addirittura richiedere di mostrare loro il conto bancario o i contanti. Tutto questo s’iscrive alla perfezione nella tipica politica giapponese contro l’immigrazione clandestina, motivo per cui non c’è da stupirsi.
Nel caso in cui mancassero i fondi necessari per vivere in Giappone per tutto il tempo del soggiorno, le autorità potrebbero negare l’accesso a questo Paese.
Naturalmente, affidandovi ad un’agenzia di viaggi specializzata nei viaggi in Giappone come l’agenzia Watabi, da cui ho preso spunto per la realizzazione di questo articolo, potrete fare a meno di preoccuparvi di tutti gli aspetti organizzativi, perché tutte le informazioni necessarie vi verranno date dall’agenzia.
Documenti per un soggiorno superiore ai 90 giorni
I soggiorni superiori ai 90 giorni sono molto differenti da quelli inferiori ai 90 giorni, in quanto tutti gli italiani che si recano in Giappone per un periodo così vasto hanno il bisogno di un apposito visto, oltre che di un certificato di eleggibilità. Quest’ultimo può essere richiesto presso l’Ambasciata Generale del Giappone a Roma. Altresì si può fare la richiesta del Visto anche recandosi nel Consolato del Giappone a Milano. Il Visto va sempre inserito nel passaporto (anche in questo caso esso dev’essere in corso di validità) e per ottenerlo bisogna presentare alle autorità di controllo del Giappone un gran ventaglio di diversi documenti che attestano:
- Il motivo di un soggiorno così lungo
- Le possibilità economiche del soggiornante
- Finalità e ragioni del soggiorno
e così via. Altresì, il soggiornante rischia comunque di ritornare a casa qualora violasse le regole del Giappone, perdesse il passaporto, non avesse il biglietto di ritorno oppure il suo visto fosse scaduto.
Per evitare che questo accada si consiglia di controllare costantemente la data del visto e di studiare bene tutte le leggi del Giappone.

Prolungare il visto per il Giappone: come fare
Se il Visto sta per scadere, ma si ha bisogno di prolungarlo per motivi di studio oppure di lavoro, ci si può comunque rivolgere al Ministero degli Interni del Giappone. Quest’ultimo esaminerà attentamente la richiesta del soggiornante e quindi darà il suo responso. Nella maggior parte dei casi, se è presente una motivazione valida affinché il soggiornante resti in Giappone per più tempo, il permesso viene concesso senza problemi. Tuttavia, in mancanza di valide motivazione, ci potrebbe essere il rifiuto.
Visto del Giappone per lavoro
Per restare a lavorare in Giappone bisogna possedere i documenti che attestano la possibilità lavorativa del soggiornante, come il suo contratto di lavoro. Quest’ultimo dev’essere ufficiale (quindi sono esclusi tutti i casi di lavoro in nero). Ovviamente, il datore di lavoro deve pagare regolarmente le tasse, motivo per cui se non gli è conveniente farlo, è difficile che assuma un italiano.
Visto di studio in Giappone
L’altra motivazione valida per restare in Giappone per più tempo e farsi prolungare il visto per motivi di studio. In questo caso, ovviamente, bisogna essere regolarmente iscritti presso una scuola, liceo o università del Giappone, essere maggiorenni e poter dimostrare che si vuole restare in questo Paese per studiare. Non è tutto: spesso per accedere a un istituto d’istruzione giapponese bisogna anche passare i test d’ingresso, oltre che quelli finalizzati ad accertarsi che lo studente conosca la lingua giapponese.
Qualora si venisse beccati a soggiornare nel Giappone in modo illegale, senza avere i documenti o i permessi necessari per farlo, si rischia di essere espatriati in Italia con un divieto più o meno duraturo d’ingresso in Giappone. Altresì, per il mancato rispetto della durata del Visto e per via di alcuni altri fattori si può persino rischiare una multa.