Le Petite Robe Blanche, un sogno in bianco ad AltaRoma 2020

La mostra a cura dell’Accademia Kofia in un dialogo tra la petite robe blanche e i calchi di gesso
Il 23 gennaio 2020 alle ore 11 presso la Sala Odeion della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Roma La Sapienza, si é svolta un eclettica mostra che ha coinvolto gli studenti del secondo anno dell’Accademia Koefia degna di nota.
L’oggetto della mostra è il simbolo dello stile di Coco Chanel, il famigerato tubino in 40 modelli bianchi ed allestiti su busti sartoriali. Il tubino “petite robe noir” ,uno degli abiti più influenti nella storia del fashion, è apparso la prima volta sulla rivista Vogue nel 1926 ma grazie al tubino Givenchy indossato da Audrey Hepburn (nel film “Colazione da Tiffany”) diventa appetibile e desirato da tutti.

Partendo dal “little black dress”, in questa mostra gli studenti hanno modernizzato la versione bianca del tubino , facendolo diventare una struttura architettonica che ci immerge nel silenzio. All’inizio mi son chiesta il perché della scelta del tubino bianco e mi è stato spiegato che il colore bianco viene visto come scolorimento della storia classica che nasce colorato che ma che il tempo ha reso nuda.
Ferré dunque giungeva al suo bianco come a un silenzio. E a quelle sue insuperate camicie come al luogo più lontano dove ci si potesse inoltrare al di là del sensibile.
(Quirino Conti, Il Silenzio del Bianco, in Gianfranco Ferré, La Camicia Bianca secondo me, ed. Skira, 2014)

1 comment
Comments are closed.